Davide Oldani, ristorante D’O
Una ricerca di Coqtail Milano e Augusto Contract indaga l’impatto della pandemia nel settore del fuori casa individuando 5 nuove tendenze di consumo per la ristorazione nell’era post Covid.
La ricerca è stata condotta da Coqtail Milano e Augusto Contract, i quali hanno intervistato 400 consumatori e oltre 40 imprenditori tra i più autorevoli del comparto (Davide Oldani, niel Canzian, Claudio Liu, Mattia Pastori, solo per citarne alcuni) nel periodo dal 2 al 16 maggio 2020. Il focus sulla città di Milano.
La Lombardia – e Milano in particolare – si trovano in una situazione estremamente complicata causata dalla nuova impennata dei contagi da Covid-19. Le restrizioni in vigore colpiscono molti settori tra cui – categoria tra le più in difficoltà – la ristorazione nell’era post Covid.
Quali possono essere dunque le nuove tendenze del food&beverage? Le previsioni per il 2021 parlano di un brusco calo del flusso turistico. Rapido cambiamento dei consumi e nuove abitudini di vita pongono serie domande sulla tenuta all’emergenza e sul futuro della ristorazione.
A tal fine Coqtail Milano – la prima community sulla mixology italiana specializzata in ricerca di tendenze nel settore food&beverage – ha condotto una ricerca sui reali stati d’animo dei consumatori e sulle idee di rilancio degli imprenditori, con la sponsorship di Augusto Contract, azienda che realizza locali chiavi in mano per il Foodservice.
I risultati sonoriassunti nel dossier di ricerca “Food&Beverage a Milano: analisi e trend”. Si è partiti da un esame puntuale delle nuove necessità dei consumatori durante e dopo il lockdown. Al termine le testimonianze di imprenditori e opinion leader, i quali hanno evidenziato sia le criticità affrontate per contrastare la crisi, sia le buone pratiche attuate al fine di anticipare e dirigere nuovi scenari futuri.
Focus della ricerca è stato posto sulla città di Milano. Nel capoluogo lombardo la ristorazione in senso lato si è sviluppata maggiormente negli ultimi anni. Di conseguenza si è sentita ancora di più l’esigenza di una svolta nel tentativo di superare la crisi per un rilancio della ristorazione nell’era post Covid.
Per questo motivo, dal 2 al 16 maggio 2020 sono stati coinvolti 400 consumatori e oltre 40 imprenditori tra i più autorevoli del comparto – Davide Oldani, Daniel Canzian, Claudio Liu, Mattia Pastori per citarne alcuni. Qusti,rispondendo ad alcuni quesiti, hanno reso possibile la messa a fuoco di 5 nuovi trend sul food&beverage:
Da questa raccolta di dati dunque è emersa una grande voglia di ritorno alla normalità da parte dei consumatori. L’81% di loro andava a mangiare e bere fuori 1-3 volte a settimana e più della metà di loro ne ha sentito moltissimo la mancanza. Tra le motivazioni principali per tornare fuori ci sono stati lo stare con le persone e svagarsi. Sempre con un occhio, però, vigile alle nuove disposizioni. Vivere gli spazi aperti, rispettare la giusta distanza, sfruttare i nuovi servizi digitali e prestare sempre più attenzione alla sicurezza e all’accoglienza del cliente.
Inevitabile il boom del delivery e take away che hanno subito un’impennata durante la permanenza forzata a casa. Meno vincente si è rivelato il cocktail delivery, messo in pista in tempi più dilatati rispetto al food.
Da parte degli imprenditori invece è emersa la necessità di ripensare spazi e attività per adeguarsi alle nuove disposizioni e alle nuove esigenze del consumatore. Diverse le idee messe in campo che si sono rivelate strategiche. Ne è esempio il riadattamento degli spazi. Sono stati ripensati tenendo conto delle aree considerate più a rischio per la trasmissione del virus, come servizi igienici, ingresso/guardaroba, aree consegna delivery, casse, bancone bar, aree consumazione e cucina.
Di fronte alle difficoltà emerse i 40 imprenditori intervistati non si sono arresi, ma sono andati alla ricerca di un nuovo equilibrio.
Si è cercato di puntare su servizi sempre più personalizzati e digitali. Qualcuno ha potenziato l’attività di delivery rivedendo l’assetto del proprio locale. Altri invece hanno preferito attendere per ridisegnare il proprio progetto imprenditoriale.